Autore: Pianeta delle Idee Ambiente Page 1 of 33

Il sito nasce ispirandosi ad una mia semplice esigenza: la condivisione.
Un aspetto importante che oggigiorno non viene più considerato.
Condividendo non arricchiamo gli altri a nostro discapito ma, arricchiamo noi stessi ricevendo poi la condivisione altrui.
E questa è una forza assoluta. La condivisione è la forza di tutti noi.

Per questo ho creato “Pianeta delle Idee Ambiente” in modo tale da fornire un luogo di condivisione dove potersi districare nel complesso mondo della Raccolta Differenziata e dare uno stimolo creativo a chiunque ne abbia voglia.
E non per ultimo, avvicinare tutti noi ad un mondo più green e all'insegna del riciclo.

Mozzicone di sigaretta: il rifiuto tossico dimenticato

Uno degli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità attesta che circa 1,3 miliardi della popolazione mondiale è rappresentata da fumatori. Possiamo intuire da soli che ci troviamo di fronte ad una grande emergenza, non solo sanitaria ed igienica, ma anche sul fronte ecologico e della gestione dei rifiuti.

Trovare mozziconi di sigaretta dispersi nell’ambiente, sia naturale che urbano, non è certo una novità. Anzi, è purtroppo all’ordine del giorno. Una consuetudine, apparentemente innocua, legata alle abitudini dei fumatori che, tuttavia, porta a molteplici conseguenze negative.

A livello mondiale, si stima che il numero di mozziconi dispersi ogni anno in natura ammonti a 4500 miliardi. In Italia, valutazioni dell’ENEA, ipotizzano che siano circa 13.000 tonnellate.

Il loro tempo di permanenza in natura, cioè il tempo di decomposizione, varia da sei mesi a 12 anni e dipende dalle condizioni ambientali, così come dal tipo di sigaretta, con o senza filtro.

Ad esempio le sigarette con filtro non si disfano facilmente. Immersi  nell’acqua galleggiano e sono trasportati ovunque. Se gettati nello scarico del water, oltre ad inquinare la rete fognaria,  possono creare intasamenti e guasti in tubature e stazioni di pompaggio comunali.

Difatti, l’aspetto più rilevante, e non certo trascurabile, riguarda le sostanze nocive che si accumulano nei mozziconi dal filtro delle sigarette e dal tabacco di quelle senza filtro. Una mescolanza di più di 4000 sostanze chimiche, anche metalli pesanti, che a seconda dei casi sono stati considerati irritanti, nocivi, tossici e addirittura cancerogeni. Pertanto, è proprio attraverso l’abbandono in natura, che avviene il rilascio di queste pericolosissime sostanze nell’ambiente, creando un micro-inquinamento. Considerando che la maggior parte dei mozziconi di sigaretta sono abbandonati nelle spiagge e quindi esposti all’acqua, si pone il problema dell’inquinamento idrico.

Un altro gravissimo rischio è il  pericolo di ingestione da parte dei bambini e degli animali. Famosa l’immagine, di qualche anno fa, scattata da Karen Mason su una spiaggia della Florida. Un adulto di Becco a cesoie americano è stato colto nel preciso momento in cui nutriva il proprio pulcino con, ahimè!, un mozzicone di sigaretta abbandonato scambiato per cibo. Questa immagine è diventata un vero e proprio simbolo dell’inquinamento delle spiagge e dell’incuria ambientale.

Qualora non siano spenti con la dovuta accuratezza, i mozziconi sono in grado di provocare – soprattutto nel periodo estivoincendi boschivi che distruggono vaste aree di vegetazione assieme a tutto il suo habitat.

Quindi, per concludere, è doveroso ricordare che per un corretto conferimento dei mozziconi di sigaretta spenti, occorre sempre gettarli nella raccolta del SECCO RESIDUO/INDIFFERENZIATO.

E ribadisco ancora una volta di non abbandonarli mai in natura, in spiaggia e negli scarichi delle fognature.

Teniamo presente che per un CORRETTO CONFERIMENTO dei RIFIUTI è sempre bene comunque far riferimento alle regole del Comune di appartenenza.

Rifiuti elettronici e raccolta differenziata – RAEE

Nel precedente post abbiamo visto se era possibile vivere senza frigorifero. In questo post, invece, affronteremo l’aspetto del conferimento dei dispositivi tecnologici RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Nello specifico quello del frigorifero.

Nel video qui sotto, che ho pubblicato sul mio canale You Tube – se vi piace e vi interessa iscrivetevi. E’ gratis! – cerco di fare una panoramica per dare una visione completa.

  1. Percentuali di recupero e di riciclo dei RAEE
  2. Dove si conferiscono
  3. I 5 raggruppamenti RAEE
  4. Come si ricicla un frigorifero
  5. Perché riciclare i RAEE?

Ma se hai dei suggerimenti in tema, non esitare a condividerli attraverso i commenti. Così da poterci confrontare e darci degli spunti utili a tutti noi.

P.S. Ricordo che le INDICAZIONI date sono a CARATTERE GENERALE e non specifiche per ogni comune d’Italia. In caso di dubbio per un CORRETTO CONFERIMENTO dei RIFIUTI è sempre bene comunque far riferimento alle regole del Comune di appartenenza.

Ricordandoci che il miglior rifiuto, non è quello che viene riciclato ma, è quello che non viene prodotto.

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

Si può vivere senza frigorifero?

Credo che chi leggerà questo post, o almeno la maggior parte, usufruisce sicuramente del frigorifero. Come me del resto! Ma la domanda è tanto banale quanto interessante.

Nel video qui sotto, che ho pubblicato sul mio canale You Tube – se vi piace e vi interessa iscrivetevi. E’ gratis! – cerco di dare delle risposte realistiche a questo quesito. Ma sicuramente il vostro feedback, se avete voglia di condividerlo, darà una maggiore panoramica ed un maggiore valore all’argomento.

Ricordandoci che la sostenibilità non è una scienza perfetta ma è un compromesso anche con le nostre esigenze primarie.

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

Pianeta delle Idee Ambiente a RTL102.5 NEWS

Orgogliosa e felice di essere stata ospite a RTL 102.5 News. Tutto questo è stato possibile grazie all’invito di Andrea Piscina, Luca Buson e Angela Gugliara per avermi dato la possibilità di parlare in radiovisione di raccolta differenziata ♻️

Si parla alla radio e alla televisione sempre più spesso di sostenibilità ma poco di una corretta raccolta differenziata. Per questo per me è stata una bellissima occasione e una bellissima esperienza.

Vi lascio il video dell’intervista e, se vi piace, spero lo possiate condividere con i vostri contatti per far crescere una maggiore consapevolezza sull’importanza del rispetto per l’ambiente. Anche attraverso una corretta raccolta differenziata.

GUARDA ANCHE IL MIO ELENCO RIFIUTI DALLA A ALLA Z

Ricordandoci che il miglior rifiuto, non è quello che viene riciclato ma, è quello che non viene prodotto. Ridurre i rifiuti ci permette di avviare anche una raccolta differenziata più efficiente ed efficace 😉

GUARDA ONLINE RTL 102.5 NEWS

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

Dove si buttano gli abiti usati?

Avendo affrontato la scorsa settimana il tema dell’armadio sostenibile con i 5 errori da evitare, in questo sito è d’obbligo e conseguenziale affrontare anche una corretta differenziazione dei vestiti presenti – appunto – all’interno dei nostri armadi.

E la domanda nasce spontanea: dove si buttano gli abiti usati?

In realtà, attualmente, in Italia, la raccolta differenziata della frazione tessile dei rifiuti urbani non è obbligatoria ma comunque presente nei territori comunali.

Per questo possiamo di nostra volontà portare gli abiti usati, accessori d’abbigliamento, tessili e biancheria per la casa in buono stato e puliti (mi raccomando) come anche abiti e stoffe lesionate presso i vari CASSONETTI GIALLI degli abiti usati – raccolta stradale – sparsi sul suolo pubblico e presso le isole ecologiche.

Circa il 68% prenderà la via del riutilizzo direttamente in cicli di consumo. Circa il 29% prenderà la via del riciclo ovvero si recupera le fibre tessili da impiegare nell’industria anche tessile. Circa il 3% prenderà la via dello smaltimento*.

Per conoscere il conferimento di altri rifiuti clicca qui!

Questo tipo di raccolta stradale viene percepita, a volte, come una vera e propria donazione che, a differenza della raccolta stradale che ridona una seconda vita tramite il riuso o il riciclo dei materiali, invece ha la caratteristica non commerciale e la finalità di distribuzione ai bisognosi.

Invece gli abiti usati, accessori d’abbigliamento, tessili e biancheria per la casa non in buono o sporchi dovranno essere conferiti nella raccolta del SECCO RESIDUO detto anche INDIFFERENZIATO.

Però ci sono novità positive perché con l’approvazione del Pacchetto Europeo sull’Economia Circolare gli stati membri, tra cui anche l’Italia, entro il 2025 dovranno rendere OBBLIGATORIA la raccolta differenziata della frazione tessile dei rifiuti urbani.

A titolo esemplificativo si possono conferire – in buono stato e puliti – nei cassonetti stradali gialli: vestiti, scarpe accoppiate, accappatoi, asciugamani, cinture, borse, lenzuola, tovaglie di stoffa, cappelli, ecc..

Ricordiamoci anche che per un CORRETTO CONFERIMENTO dei RIFIUTI è sempre bene comunque far riferimento alle regole del Comune di appartenenza.

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

* Dati forniti da unicircular.org

ARMADIO SOSTENIBILE: i 5 errori da evitare

Tutti noi commettiamo o abbiamo commesso o commetteremo degli errori quando abbiamo a che fare con il nostro ARMADIO, la SOSTENIBILITA’ e il mondo dei RIFIUTI.

Nel video qui sotto, che ho pubblicato sul mio canale You Tube – se vi piace e vi interessa iscrivetevi. E’ gratis! – cerco di trattare i 5 ERRORI che commettiamo più frequentemente.

  1. Shopping compulsivo
  2. I capi degli eventi
  3. I lavaggi eccessivi
  4. Acquistare capi a basso costo
  5. Non acquistare capi Vintage o Second Hand

Ho inserito anche l’idea di crearsi degli accessori riciclati. Come il Bracciale in carta riciclata che indosso durante il video.

Ma se hai dei suggerimenti in tema, non esitare a condividerli attraverso i commenti. Così da poterci confrontare e darci degli spunti utili a tutti noi.

Ricordandoci che il miglior rifiuto, non è quello che viene riciclato ma, è quello che non viene prodotto.

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

Raccolta differenziata della carta: cosa mettere e cosa no

Lo sapevi che carta e cartone se vengono correttamente differenziati e reimmessi nel ciclo produttivo, possono avere fino a 7 vite proprio come i gatti? Non sono riciclabili all’infinito ma sono una grande risorsa, utile e facile da riciclare.

Siamo abituati a vedere un pezzo di carta o di cartone come un “rifiuto” senza renderci conto che in realtà sono una vera e propria “risorsa”. Dobbiamo saper guardare oltre l’aspetto del macero e renderci conto dell’importanza che ha una corretta raccolta differenziata e la conseguente rinascita di questo materiale.

Per conoscere il conferimento di altri rifiuti clicca qui!

La regola regina è di conferire la carta e cartone, nella raccolta differenziata, pulita. Ed in caso di utilizzo del sacchetto in plastica per il trasporto del materiale, una volta svuotato, di conferirlo nella raccolta differenziata della plastica.

Prima di approfondire l’argomento tramite il video che ho pubblicato sul mio canale You Tube – Se vi piace e vi interessa iscrivetevi. E’ gratis! – vediamo alcuni esempi di cosa è conferibile e cosa no.

Si possono gettare nella raccolta differenziata della carta e cartone: giornali, riviste, quaderni e fogli anche scritti e colorati, dépliant, scatole e scatoloni appiattiti privi di nastro adesivo, imballaggi in carta come astucci di riso o pasta o di dentifricio, cartoni della pizza puliti, biglietti dei mezzi pubblici, bollette e lettere anche con finestra trasparente, gratta e vinci.

NON si possono gettare nella raccolta differenziata della carta e cartone: gli scontrini, la carta oleata, la carta copiativa, la carta da forno (eccetto quella compostabile pulita), la carta del burro, i fazzoletti e i tovaglioli puliti, la carta plastificata, la carta vetrata, il nastro adesivo in carta, la carta sporca.

Ricordiamoci anche che per un CORRETTO CONFERIMENTO dei RIFIUTI è sempre bene comunque far riferimento alle regole del Comune di appartenenza.

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

INVISALIGN: Dove si butta?

Parlando sempre di raccolta differenziata e, io stessa, essendo una paziente Invisalign come non potevo trattare questo tipo di rifiuto! Ancora prima di iniziare questo trattamento ortodontico mi sono chiesta sull’Invisalign: Dove si butta? Per essere più precisa… Dove si conferisce?

Perché nel web si trovano tantissime testimonianze ed informazioni sulle mascherine ortodontiche trasparenti ma nessuno parla del suo conferimento.

Per consultare altri rifiuti clicca qui

Per questo motivo ho pensato di trattare questo argomento, non solo dando le indicazioni di conferimento sugli allineatori ma, anche su quello che gli gravita intorno.

Quindi nel video parlerò anche della confezione di imballaggio e del porta Invisalign.

Spero che il video vi sia tornato utile e se avete dei conoscenti o familiari che stanno in trattamento con l’ortodonzia trasparente segnalategli il video 😉

Ricordiamoci anche che per un CORRETTO CONFERIMENTO dei RIFIUTI è sempre bene comunque far riferimento alle regole del Comune di appartenenza.

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

JUNKER APP: Pillole sulla sostenibilità

Per la quarta puntata di PILLOLE SULLA SOSTENIBILITÀ, occupandomi di raccolta differenziata, ho pensato di fare – in stile del format – una piccola intervista a una delle fondatrici dell’applicazione JUNKER APP.

per vedere tutte le puntate clicca qui

Oggi facciamo quattro chiacchiere insieme a: NOEMI DE SANTIS.

Cos’è Junker App e come funziona? Quali sono i lati positivi e negativi di una applicazione ecologica come Junker? Cos’è per Noemi De Santis la sostenibilità?

Noemi De Santis è una dei fondatori della app Junker che da quasi 5 anni aiuta gli italiani a fare una differenziata perfetta perché riconosce ogni singolo oggetto e lo spiega. La sua mission è mettere tutti ma proprio tutti in grado di fare una raccolta differenziata senza pensieri… e senza errori! Ma soprattutto di permettere alle persone di prendere coscienza di cosa significa adottare uno stile di vita sempre più sostenibile, diventando protagonisti attivi dell’economia circolare.

Un mio piccolo contributo per fare insieme un piccolo passo avanti verso una maggiore consapevolezza sul mondo della sostenibilità ambientale.

Melania Ciaramicoli

Responsabilità Estesa del Produttore

Spesso quando parlo di raccolta differenziata e di conferimento dei rifiuti, mi chiedete – ad esempio – perché si conferiscono solo gli imballaggi e non tutti gli oggetti? Soprattutto quando si tocca la tematica della plastica, per molti di noi prendere coscienza che, attualmente, solo gli imballaggi in plastica vengono avviati a riciclo… Non piace affatto!

Quello che mi viene spesso detto e contestato è perché non si fa lo sforzo di inserire a riciclo tutta la plastica che buttiamo. Del resto è plastica. Qual è il problema?

Detta così è un ragionamento logico e semplice ma nella realtà del mondo della raccolta differenziata, come per altri settori, non è che una persona si sveglia al mattino e decide di riciclare solo gli imballaggi e tutta l’altra plastica no.

Come per ogni cosa c’è una legislazione a cui fare riferimento che regolamenta la raccolta differenziata. Direttive Europee che vengono poi recepite dagli stati membri, anche l’Italia, attraverso i Decreti Legislativi.

Quindi in questo breve video cerco di spiegare in modo semplice, ma un po’ più dettagliato del solito, perché vengono avviati a riciclo alcuni rifiuti ed altri no. Facendo riferimento alla normativa vigente e alla Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) spiegando cos’è.

Ricordandoci che il miglior rifiuto, non è quello che viene riciclato ma, è quello che non viene prodotto.

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

4 packaging/materiali non sostenibili come credi

Siamo sicuri che i packaging/materiali definiti sostenibili lo sono veramente? Scopriamo insieme 4 packaging/materiali non sostenibili come credi e che non dovrebbero, quando è possibile fare una scelta alternativa, far parte della nostra spesa.

Quando parliamo di imballaggi si crea spesso ed inevitabilmente del grande caos mentale perché ci sono varie tipologie di packaging, di materiali con cui sono fatti gli imballaggi e anche varie correnti di pensiero.

Quindi in questo post/video desidero parlarti e porre l’attenzione – secondo la mia conoscenza in tema della sostenibilità e della gestione dei rifiuti a fine vita, su 4 packaging/materiali non sostenibili come credi.

📎 Tetra Pak

📎 Imballaggi in plastica nera

📎 Stoviglie usa e getta in bioplastica

📎 Palloncini in bioplastica

Non ti resta che vedere il video dove parlo di questi 4 packaging/materiali e dirmi, se ne hai il desiderio, la tua opinione in merito.

Ricordiamoci anche che per un CORRETTO CONFERIMENTO dei RIFIUTI è sempre bene comunque far riferimento alle regole del Comune di appartenenza.

Se avete altre notizie o dettagli non esitate a commentare o a contattarmi tramite mail.

Il vostro aiuto è utile a tutti noi per riciclare al meglio!

Page 1 of 33

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén

error: Il contenuto è protetto!!