Categoria: Video Raccolta Differenziata Page 2 of 3

COVID-19 e RIFIUTI

Purtroppo ad oggi, 31/03/2020, c’è il rischio reale del blocco della raccolta differenziata.
Insomma, in questo periodo di emergenza sanitaria, c’è anche l’emergenza rifiuti per tutta l’Italia.

Ve lo racconto in modo semplice, in questo breve video, riassumendo
quando scritto da un articolo di recente pubblicazione sul “Il sole24Ore

Fonte: Ilsole24ore.com

#coronavirus #raccoltadifferenziata #emergenzarifiuti

Melania

Che cos’è l’Impronta Ecologica?

Oggi parliamo dell’IMPRONTA ECOLOGICA.
Spesso sentiamo parlare di Impronta Ecologica però per noi non addetti ai “lavori”
non è sempre così semplice capire qual è il suo significato.

Anche io all’inizio mi sono chiesta: ma che cos’è questa IMPRONTA ECOLOGICA?

Anche se virtualmente, oggi per questo articolo, ho l’onore di avere qui con noi Vincenzo Masullo.
Un esperto in materia, autore di Gli idraulici salveranno il mondo: grazie alle energie rinnovabili,
che ci spiegherà in modo semplice e alla portata di tutti cosa significa impronta ecologica.
Ne approfitto per ringraziarlo pubblicamente.

È importante ricordarci e spiegare agli altri che cos’è. E’ un indicatore che valuta
il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerare. 

Non tutti sono consapevoli che le risorse a nostra disposizione non sono illimitate,
che non si rigenerano con la stessa velocità con la quale ce ne disfiamo.
Ed il primo passo da fare dovrebbe essere proprio la sensibilizzazione.

E per migliorare la nostra impronta ecologica di singolo individuo
ricordiamoci la regola delle TRE R: RIDUCI, RIUSA, RICICLA.
Non acquistare ciò di cui non si ha davvero bisogno,
utilizzare e riutilizzare i prodotti/oggetti il più possibile e, soprattutto,
riciclare seguendo i metodi di smaltimento più corretti.

“In nome del progresso, l’uomo sta trasformando il mondo in un luogo fetido e velenoso
(e questa è “tutt’altro che” un’immagine simbolica). Sta inquinando l’aria, l’acqua, il suolo,
gli animali… e se stesso, al punto che è legittimo domandarsi se,
fra un centinaio d’anni, sarà ancora possibile vivere sulla terra”.

(Erich Fromm)

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Cos’è l’Economia Circolare

Biodegradabile e Compostabile

Spesso quando si parla di biodegradabile e di compostabile si pensa che siano la stessa cosa
ma facciamo attenzione perché non è così, non sono la stessa cosa.
Leggerezza e versatilità sono le caratteristiche che li accomunano ma, hanno anche delle differenze
sostanziali, che nel mondo della raccolta differenziata hanno un loro peso.

Allora andiamo a vedere la differenza e di conseguenza dove vanno gettati anche i relativi sacchetti.

BIODEGRADABILE

Biodegradabile significa che il materiale in questione ha la capacità di decomporsi,
grazie alla luce solare e ad altri agenti fisici naturali, in composti più 

semplici non inquinanti
per il suo 90% nel tempo massimo di 6 mesi.

COMPOSTABILE

Compostabile, invece, significa che il materiale in questione non solo è biodegradabile,
e quindi si decompone in composti più semplici non inquinanti, ma è
anche disintegrabile (cioè si distrugge totalmente) in meno di 3 mesi.
Trasformabile in compost, ossia, in un concime naturale.

SACCHETTO BIODEGRADABILE

sacchetti biodegradabili vanno gettati nella raccolta della PLASTICA.
E non, come in molti pensano chiamandoli bio, sulla raccolta dell’umido/organico.

SACCHETTO BIODEGRADABILE E COMPOSTABILE

sacchetti biodegradabili e compostabili vanno gettati nella raccolta dell’UMIDO/ORGANICO.
E’ il sacchetto che oggigiorno dovremmo trovare quando andiamo a fare la spesa.

Per riconoscerlo e vedere che sia conforme alla legge deve esserci
la scritta sia BIODEGRADABILE che COMPOSTABILE e
avere ALMENO UNO dei LOGHI o MARCHI presenti nella grafica sottostante.

Il marchio Compostabile CIC attesta ESCLUSIVAMENTE la compostabilità
INDUSTRIALE del manufatto
secondo la Certificazione rilasciata da Certiquality.

Apro una piccola parentesi
Potremmo ancora ritrovarci tra le mani non solo il sacchetto biodegradabile o compostabile,
ma anche il classico sacchetto di plastica, quello di una volta per intenderci,
in questo caso ricordiamoci che va gettato nella raccolta della PLASTICA
e non del secco residuo/indifferenziato come alcuni pensano sia giusto.

Ricordiamoci anche che per un CORRETTO CONFERIMENTO dei RIFIUTI è sempre bene
comunque far riferimento alle regole del Comune di appartenenza.

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I 5 errori più comuni nella raccolta differenziata

Spesso quando ci troviamo ad avere a che fare con la raccolta differenziata abbiamo molti dubbi
e perplessità, che a volte, ci fanno commettere degli errori sullo smaltimento dei rifiuti.

Può capitare di avere a che fare con dei rifiuti che ci possono “ingannare” e portarci
su un percorso non proprio idoneo per quel che riguarda il mondo della raccolta differenziata.

Allora, con questo articolo, andiamo a vedere 5 degli “errori” più comuni
a cui molti 
di noi possono andare, senza volerlo, inesorabilmente incontro.

Ricordiamoci anche che per un CORRETTO CONFERIMENTO dei RIFIUTI
è sempre bene 
comunque far riferimento alle regole del Comune di appartenenza.

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Dove si butta la lettiera del gatto?

Se vi ritrovate a leggere questo articolo, molto probabilmente, anche voi siete amanti della natura e soprattutto degli animali ed, in particola modo, dei gatti. Dolci, teneri tanto quanto rustici ed amari.

Una volta entrati a far parte della famiglia, i gatti sanno come farsi amare ed apprezzare.
Non ne puoi più far a meno… Anche dei loro graffi sparsi per tutta casa!

Puliti ed igienici amano avere la loro lettiera sempre pulita e profumata.
Di conseguenza, per noi padroni, la domanda nasce spontanea.
Dove si butta la lettiera?

Dipende da quale materiale è composta la lettiera del nostro amico pelosetto.

Per conoscere il conferimento di altri rifiuti clicca qui!

In generale le lettiere dei gatti sono di tipo minerale, come ad esempio la bentonite.
Purtroppo in questo caso la lettiera non è differenziabile e quindi
va conferita nella raccolta del SECCO RESIDUO/INDIFFERENZIATO.

Invece le lettiere che hanno la dicitura/scritta nella confezione “COMPOSTABILE” – NOTA BENE: SOLO IN QUESTO CASO – si possono conferire nella raccolta dell’UMIDO/ORGANICO.
Di solito sono realizzate con materiali di origine organica come paglia, scarti di lavorazione di carta, legno, cereali e materiali vegetali in generale.

Gli escrementi vanno conferiti nella raccolta del SECCO RESIDUO/INDIFFERENZIATO.

Dove si conferiscono i rifiuti pets più comuni

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Dove si butta lo spazzolino da denti?

Non ci si riflette ma, lo spazzolino da denti è un rifiuto non poi così inusuale.
Dipende da quanto uso ne facciamo ma, in media, è bene cambiarlo ogni due o tre mesi.
Quindi è importante sapere dove va gettato ogni volta che avremo bisogno di cambiarlo.

Lo SPAZZOLINO IN PLASTICA MANUALE, anche se fatto di plastica e setole,
non essendo un imballaggio, non può essere differenziato nella raccolta della plastica.
E quindi va conferito nella raccolta del SECCO RESIDUO/INDIFFERENZIATO.

Stessa cosa per il cappuccio dello spazzolino, quello in plastica che protegge le setole,
va conferito nella raccolta del SECCO RESIDUO/INDIFFERENZIATO

Cosa diversa è per lo SPAZZOLINO ELETTRICO.
Per le testine di ricambio dello spazzolino da denti elettrico, è valida la stessa indicazione degli
gli spazzolini manuali, e quindi vanno conferite nella raccolta del SECCO/INDIFFERENZIATO.
Invece per la struttura vera e propria, non facciamo l’errore di gettarla anch’essa nel
SECCO RESIDUO/INDIFFERENZIATO, perché non sarebbe il giusto conferimento.
I Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, dette RAEE, vanno conferite
nelle Isole Ecologiche o Ecocentro nel cassonetto RAEE o, per chi è più fortunato, negli
apposti cassonetti stradali RAEE solo, però, per i rifiuti di piccole dimensioni.

Invece per lo SPAZZOLINO IN BAMBOO, non essendoci ancora delle indicazione chiare, vi consiglio
di gettarlo nella raccolta dell’umido/organico SOLO se esplicitamente scritto nella confezione
e l’impianto di compostaggio di riferimento è in grado di gestire questo tipo di rifiuto.
In caso contrario è consigliabile separare le setole spesso in plastica e gettare il manico nella raccolta del legno.

Fonte: CIC

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Dove si buttano i filtri di tè, tisane e camomille?

Per questo tipo di rifiuto ho notato che c’è molta confusione su come e dove si differenzia.
Molti pensano che essendo formato dalla bustina, il filo e l’etichetta di carta, quindi più materiali messi insieme, vada gettato direttamente nella raccolta dell’indifferenziato… Ahimè!

Quindi in questo articolo andiamo a capire meglio come è composto un filtro e dove si getta.

Le foglie di tè, di camomilla ed infusi sono avvolte, generalmente, da una fibra di canapa naturale o di cellulosa che spesso vengono sigillate o con una punta di metallo o con una etichetta cartacea oppure con delle fibre termoplastiche, come il polipropilene.
Un filo per permettere l’infusione del filtro e l’etichetta di carta.

Anche se ci sono in commercio filtri in plastica a forma di piramide (come foto sottostante) che vi dico subito, in questo caso, non sono riciclabili e vanno conferiti nella raccolta del SECCO RESIDUO/INDIFFERENZIATO.

Invece per tutte le altre tipologie  di filtri vanno conferiti in questo modo.

Il filtro di canapa o di cellulosa vanno conferiti nella raccolta dell’UMIDO/ORGANICO insieme al filo che permette l’infusione in tazza.
Dove presente la punta metallica, quest’ultima, va getta nel SECCO/INDIFFERENZIATO.
L’etichetta di carta, invece , anche se bagnata va gettata nella raccolta della CARTA.

Sul filtro ci sono idee contrastanti: sono davvero completamente compostabili?
In alcune di esse, come abbiamo già visto, sono presenti delle materie termoplastiche.
Attualmente, pur contenendo una minima parte in plastica, i filtri
vengono considerati come completamente biodegradabili e compostabili.
A tal proposito vi invito a leggere un articolo sull’argomento clicca qui.

In fine vi voglio segnalare che i filtri si prestano molto bene per delle idee di riciclo creativo.
A tal proposito vi lascio una serie di idee clicca qui.

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Dove si buttano gli scontrini?

 
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Questa volta la domanda sembra facile e viene da rispondere senza alcun dubbio. Lo vediamo e lo tocchiamo con le nostre mani. E’ difficile sbagliarsi. L’istinto ci dice che lo scontrino va gettato nella raccolta della carta.

Ma, ahimè, la carta degli scontrini fiscali non può essere riciclata.
E va conferita nella raccolta del SECCO RESIDUO/INDIFFERENZIATO.

MAI PER TERRA! Mi raccomando!

Questo perché abbiamo a che fare con un tipo di carta termica i cui componenti reagiscono al calore.
Riciclandola in seccheria provoca un forte scurimento, quindi viene considerata non riciclabile.

Se c’è scritto “BPA-free” significa che la carta è priva di Bisfenolo A ma comunque rimane carta termica e quindi non riciclabile da conferire nella raccolta dell’INDIFFERENZIATO.

Se c’è scritto “FSC misto” significa che la materia prima utilizzata per realizzare lo scontrino proviene da foreste dove sono rispettati gli standard ambientali, sociali ed economici ma comunque rimane carta termica e quindi non riciclabile da conferire nella raccolta dell’INDIFFERENZIATO.

Solo nel caso in cui nello scontrino – spesso nel retro – c’è la scritta 100% CARTA RICICLABILE si può conferire nella raccolta della CARTA. Ma solo in questo specifico caso.

Ma non disperiamo perché gli scontrini si posso trasformare, grazie alla creatività, in un supporto artistico come nei quadri di Luca Viapiana.
Così da creare arte ecosostenibile ed evitare di gettare gli scontrini nel cestino indifferenziato 😉

Fonte: italyamonews.com

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Dove si butta il tubetto del dentifricio vuoto?

Una delle domande più diffuse e che mi fanno spesso quando le persone vengono a sapere
del sito che gestisco è: allora mi sai dire dove si butta il famoso tubetto del dentifricio?
Come rifiuto, debbo dire, sembra essere molto gettonato.
Insomma… Possiamo dire che noi italiani teniamo all’igiene orale 😉 

Battutina a parte, andiamo a vedere come e dove va differenziato.

Nella maggior parte i tubetti del dentifricio in commercio sono in plastica.
Anche se in minima parte si possono ancora trovare quelli in alluminio.

Ma comunque in entrambi i casi sono differenziabili.

Il tubetto del dentifricio in plastica essendo un imballaggio perché racchiudere,
 proteggere, conserva e trasporta il prodotto lo si getterà nella raccolta della PLASTICA.
Compreso anche il tappino del tubetto.

Ho citato il fatto che, oltre essere di plastica, è anche un imballaggio perché non tutta
la plastica è differenziabile ma, solo quella che è definita imballaggio.
Se vuoi approfondire l’argomento clicca qui per leggere l’articolo su qual è la plastica riciclabile.

Invece per sapere come va gettato, se deve essere lavato o meno, ti invito a
guardare il video che ho realizzato per questo specifico rifiuto.

Se il tubetto del dentifricio è in alluminio, invecelo si getterà nella raccolta dei METALLI.
Il tappino del tubetto essendo in plastica lo si getterà nella raccolta della PLASTICA.

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Dove si butta il sacchetto del caffè?

 Il sacchetto del caffè sottovuoto, che utilizziamo per fare la tanto amata moka,
è uno dei rifiuti quotidiani che ci può trarre in inganno.
La sua estetica ed il suo colore ci danno, a primo impatto, un’idea sbagliata su dove va gettato.

Anche perché ci si chiede: ma è di alluminio o è di plastica?

Facciamo un po’ di chiarezza.

Prima di tutto diciamo che il sacchetto del caffè sottovuoto è un POLIACCOPPIATO.
Cioè un imballaggio costituito da più materiali che non possono essere separati.
Il sacchetto del caffè è composto sia dalla plastica che dall’alluminio.

Ma allora dova va gettato?

Molti pensano che essendo un poliaccoppiato vada gettato nell’indifferenziato.
Ma, fortunatamente, questo lo era solo in passato.
Oggi il poliaccoppiato plastica/alluminio può essere differenziato.

Va gettato nella raccolta del materiale prevalente.
Se la maggiore prevalenza è in plastica va gettato nella raccolta della PLASTICA.
Se la maggiore prevalenza è in alluminio va gettato nella raccolta dei METALLI.

E come si fa a capirlo se non è scritto sulla confezione?

Se provando a piegare il sacchetto rimane accartocciato,
è in prevalenza alluminio ed andrà gettato nella raccolta dei METALLI.
Se provando a piegare il sacchetto tende a tornare alla forma originale, cioè ritorna come prima,
è in prevalenza plastica ed andrà gettato nella raccolta della PLASTICA.
Abitualmente i sacchetti del caffè sottovuoto in commercio sono in prevalenza plastica.

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